giovedì 29 dicembre 2011

Giovedì gnocchi /2

Kitchen time!
A essere onesto stavolta ho fatto poco o nulla...

Messa l'acqua a bollire e salare, aspettiamo il Pulcino.
Lui arriva, soliti convenevoli, poi si passa alle cose serie.
P: " Sono queste le patate? "
AM: " Oh yeah "
P: " Secondo me non sono adatte "

Aggiungi un posto a tavola che c'è un Murphy in più

Le facciamo cuocere, le asciughiamo, le sbucciamo e le pestiamo.
Persino io mi rendo conto che sono troppo umide.
Infatti P non ci mette molto a farlo notare, ma mancano le alternative.
Si fa riposare il tutto e poi P comincia ad aggiungee farina.
Ricetta: Farina = 30% delle patate
Quindi con un paio di chili di tuberi servono 600 grammi, pesati al decimo.

P: " Versa farina "
V: " OK! "
Ed il 20 % è andato.
P: " Versa farina "
V: " OK! "
Ed il 40 % è andato.
P: " Versa farina "
V: " OK! "
Ed il 70 % è andato.
P: " Versa farina "
V: " OK! "
Ed il 100 % è andato.
P: " Versa farina "
V: " Quale? L'ho messa tutta "
P mostra una sorta di blob estremamente affettuoso, tanto da non staccarsi dalle sue mani.
P: " Ne serve altra "
V: " Quanta? "
P: " Versa... "

Versa farina, impasta, niente.
Versa altra farina, impasta, niente.
Versa ulteriore farina, impasta, niente.
Un buco nero alimentato a polvere.

Dopo almeno mezz'ora di lavorazione, abbiamo una colla di alto livello.
O una malta giallognola.
Non degli gnocchi, e l'umore che percepisco tende al negativo.
E' giunto il momento di essere propositivi e costruttivi [ aka: solleva il morale ed inventati qualcosa ].

Assaggio l'impasto che ancora ricorda un lontano sapore di patate...
V: " Potremmo farlo a crocchette e friggerle "
AM: " No, l'impasto delle crocchette è diverso "
V: " Anche quello degli gnocchi! "

V: " Teniamolo così, domattina ci facciamo i pancakes di patate ed ora ordiniamo pizza "
AM + P: sguardo di odio
V: " Ho una crepa in balcone, posso spalmarlo...? "

La squadra insiste nel proseguire ciecamente, quindi si continua a versare farina.
L'acqua eccessiva però rende il tutto una pappa poco lavorabile.
Dopo un valore almeno doppio della farina prevista, P decide che si può provare a lavorare la creatura.
Peccato. Cominciavo ad affezionarmi.
Taglia ( taglia... si tagliava con una cannuccia ) una parte dell'impasto e prova a lavorarlo a grissino.
Un D I S A S T R O.
Come fare un vaso sotto la pioggia.
P: " Sembra Das "
V: " O il Didò "
P: " Però più mollicci "
V: " ... Pizza? No? OK "

Altra farina e svariate chiamate agli avi di AM ed alla sua scelta di scegliersi le patate, cominciamo a modellare gli gnocchi.
Sistema:
- prendi un tocchetto
- mettilo sulla forchetta
- premi leggermente
- fai scorrere sui rebbi per ottenere la classica forma.

Sequenza:
- prendi un pezzo di blob SENZA CHIEDERE CHE PARTE FOSSE
- staccalo dale dita
- appoggialo sulla forchetta
- premi il minimo
- staccalo dai rebbi perché è passato oltre

Tempo previsto per tutto il lavoro: un'ora.
Tempo misurato al riempimento del primo vassoietto ( A5 per capirci ): oltre due ore.
Giusto per chiarire: il blob era su un tagliere di legno. Quando lo si sollevava, sotto era impregnato d'acqua.

Decidiamo di mangiare ( gnocchi, ovviamente ) e di lavorare il resto dopo.
La speranza è che si asciughi un po'.

Scaldiamo l'acqua e versiamo i similgnocchi.
Nella mente di tutti, la stessa immagine: scomposizione in purè appena a contatto con l'acqua.
Stranamente rimangono integri e non si incollano tra di loro.
Murphy era ancora a pranzo.

Mangiamo allegramente, poi decidiamo di finire il lavoro.
Era peggio di prima e non si era minimamente asciugato, ma ormai...

Tutto finito? Macché!
P: " AM, metti i vassoi pieni in freezer per 10-15 minuti in modo che solidifichino "
AM: " Non serve, ho spazio "
P: " ??? E quindi? E' per farli rimanere in forma e non farli attaccare "
AM: " Li metto tutti insieme "
P: " AM, vanno in freezer ORA"
AM: " Abbiamo il freezer come fosse antani ed occhiello per la signora "
P mi guarda stranito.
V: " Lascia stare. Non provarci nemmeno "
P: " Se non vanno subito in freezer non si induriscono... "
V: " Lascia. Fottutamente. Perdere. "

Fast forward di alcune ore.
AM: " Ho fatto gli gnocchi alla romana! "
V: " ???????????? "
AM: " Quelli che ho messo in freezer si sono schiacciati "
Vado a vedere: erano tutti insieme, cinque vassoi uno sull'altro.
Ovviamente quelli sotto erano schiacciati a dischetto.

P, nel caso ti fossi chiesto come fosse finita: esattamente come pensavamo.

lunedì 26 dicembre 2011

Chiuso per ferie

Statemi bene, non mangiate troppo, festeggiate qualunque divinità non esistente e non scassate.
Io sto litigando con un televisore.

giovedì 22 dicembre 2011

Giovedì gnocchi /1

AM: " Giovedì avremo ospiti a casa "
V: " Chi? Perché? Quanti? Quando sloggiano? Non compro nulla "
AM: " Viene il Pulcino "
V: " ??? "
AM: " Per fare gli gnocchi "
V: " Allora è il benvenuto! "

Spiegazione doverosa #1
Il Pulcino ( P ) è un collega di AM.
Ragazzo eclettico con una vita travagliata, ed una love story recente su cui potrei scrivere svariati post.
Cosa che teoricamente non posso fare perché legge questo blog - geniale, AM. Davvero.
Ma la mia coscienza è in ferie [ prolungate], quindi scrivo.

Spiegazione doverosa #2
Abbiamo provato a fare gli gnocchi di patate anni fa.
Non era nemmeno un disastro schifoso. Ancora non ho trovato dei termini, mi toccherà coniarli.

V: " Mi sa che abbiamo tutto tranne le patate adatte. Diceva di volerle portare lui "
AM: " Ma no! Le prendiamo noi! "
V: " Noi NON SAPPIAMO quali prendere "
AM: " Le prendiamo noi "
Bon. Am è entrata in utonto-mode, quindi non si combatte la spirale.
Annego con un sospiro.
V: " Da quale fruttivendolo andiamo? "
AM: " Andiamo al $Supercentrocommerciale "
V: " E a chi chiediamo cosa prendere??? "
AM: " Lì c'è tutto, non è un problema "

TOC TOC
Chi è?
Murphy!


Andiamo a fare la spesa ed arriviamo al banco patate.
V: " Quali? "
AM: " Farinose "
V: " Io non le assaggio! "
Cerca, cerca, cerca...
Patata #1: " Io ho lo iodio! "
V: " Mi fa piacere. Sei farinosa? "
Patata #1: " Boh "

Patata #2: per purè.
Patata #3: da friggere.
Patata #4: originale piemontese ( e a me...? )
Patata #5: per tutto.
Qui non trovo patate con molto amido, quindi chiamo mia madre ( M ) che di gnocchi ne ha preparati parecchi.
V: " Ola, mi servono patate per gnocchi "
M: " Prendile vecchie "
V: " Non ho nulla di simile a portata di mano "
M: " L'importante è che NON siamo farinose! "
VB " Scusi gentile commesso, dove vendete le bandiere bianche? "

Sacco di patate multiuso messo nel carrello e via che si va.
Non sono molto fiducioso.
Non lo sono per nulla.
OK. Sento il disastro incombente. Ma non posso farci nulla.

[ Continua ]

lunedì 19 dicembre 2011

Il traslocatore /2

V: " Attacco l'acaro gigante con la spada +2 "
Master: " Colpisci, ma il danno è trascurabile. L'acaro attacca e causa un critico "
V: " ... bastardobastardobastardobastardobastardo... "
Master: "  L'acaro chiama altri acari giganti in suo aiuto "

Ogni mezzo passo uno starnuto.
Per fare due metri, un'agonia di polmoni.

Eroicamente raggiungo il primo blocco di scatole. Apro.
Bicchierini.
Uno scatolone di periodici con in allegato bicchierini.
Tutta la raccolta completa.
Ovviamente nuovi ed impacchettati.
P: " Possono tornare utili "
V: " Passami la mazza da 3 chili o li butto dal balcone "

Mollo tutto nelle mani di mia madre per dividere carta e plastica e passo allo scatolone successivo.
Bamboline. Altri periodici con allegate bamboline.
Presenti all'appello dalla prima all'ultima.
V: " Ricordami un po' la situazione economica della zia "
P: " Indigente. Prendeva la minima, ogni tanto le davo io dei soldi per andare dal parrucchiere "
V: " Hai presente il costo singolo di ogni rivista che ho davanti? E di quelle prima? Sono centinaia di euro! "

Lancio lo scatolone. Ho l'umore che vira al nero estremo e penso solo a come fare un lanciafiamme con quello che c'è in casa.
Al diavolo. Si brucia tutto e che ci pensino i pompieri.
Con idee da piromane mi appresto ad aprire la terza scatola.

Posate. Un set completo. Si, nuovo, tutto nuovo.
Penso alle posate in cucina che avranno 25 anni nel migliore dei casi.
P: " Queste si tengono "
V: " Certo. Sarebbe stupido butt... "
E mi blocco. La frase inchioda con me.
Sposto le posate e sotto c'è un altro set di posate.
Identico.
Perché due set?
Rimugino e metto nelle mani di mio padre.
Guardo la scatola, e c'è un set di posate. Uguale ai precedenti in tutto - marca, modello, colore.

Confesso: prima ancora di pensare che fossero tre set, ho pensato alla Giacca di Buzzati.
Però per fortuna la scatola non conteneva altro.
V: " Tre set nuovi e uguali? Ma non ha senso! "
M: " Magari li ha presi con i punti al supermercato "
V: " Potrebbe essere... "
Sarà. Però io comincio ad avere una strana sensazione.
Borse, raccolte, set multipli... Tutto intonso...
Poche palle. E' compulsorio.

Ho davanti a me una lunga serie di scatole.
E la speranza di qualcosa di normale ha rassegnato le dimissioni.
Apro. Set di bicchieri.
Con sotto una copia dello stesso set di bicchieri.
Ed il terzo a conferma.
Nella credenza, non c'è un solo bicchiere che non sia scheggiato.

Scatola: set di coltelli con ceppo.
Seguito dai due gemelli.

Scatola: trilogia di thermos ( ??? )

Scatola: altre posate, diverse dalle precedenti ma sempre in triplice copia.

Scatola: set di forchettine da dolce in argento * 3

Evito le altre, ma immagino abbiate inteso la progressione.

V: " O mia zia aveva scoperto come duplicare gli oggetti, ma allora era meglio darle dei diamanti, oppure qua ci sono un po' di stipendi. "
P: " Dai, si recupera tutto...! "
V: " Recuperare? hai presente che non dovrai lavare posate per un'anno? Potrai buttarle e metterne altre nuove e pulite! "

L'unico pro, tra polvere epocale e il terrore che sia genetico, è che mi servivano delle forchettine da dolce e mi sono portato via un set.
Ed anche dei bei bicchieri da cocktail.
A mio padre rimanevano comunque gli altri ed ancora non erano state aperte le scatole nelle altre stanze.

giovedì 15 dicembre 2011

Il traslocatore /1

Mia zia rende l'anima al nulla più assoluto.
Rimane la sua casa lì, ferma, immobile, piena di cimeli di una vita.

E gatti. Ma è un altro discorso, e mio padre se li prende quasi subito in casa.

Passa il funerale, passa del tempo, passa TANTO tempo.

Squilla il cellulare. Mio padre.
V: " Che problema ha il tuo PC? "
P: " Il PC sta bene "
V: " Allora è grave... "
P: " Bisogna svuotare casa della zia "
V: " Credevo fosse già stato fatto. Non ti sei liberato di nulla? "

P: " Niente. Mi serve una mano per qualche ora "
V: " Eufemismo! Ci vogliono giorni per una cosa del genere. Non fai prima a chiamare dei professionisti, o la chiesa all'angolo e far svuotare mobili e armadi da loro? "
P: lunga serie di scuse ed emerite cazzate
V: " OK. Basta. Mi arrendo. Quando? "
P: " Questo sabato, ma c'è un piccolo problema... "
VB: " Piccolo problema " di solito = " supernova "
V: " Aspé che mi siedo "
P: " L'ultima volta ho lasciato le finestre aperte per cambiare l'aria "
V: " Non mi sembra grave. Ci sono 25 gradi, non moriremo di freddo! "
P: " Eh, ma ho lasciato un po' sollevate anche le tapparelle! "
V: " E' a $piano_>_10, garantito che gli zingari non sono entrati! "
P: " I piccioni si "
V: " Si pulisce... "
P: " Hanno fatto i nidi "
V: " W T F ? "
P: " Però ora li ho svuotati "
V: " Capito. Mi porto la gatta. "

Con questa premessa che mi toglie la voglia di vivere, mi presento con vecchi vestiti e guantacci alla soglia di casa.
All'appello: io, mio padre e mia madre.
Lui apre la porta, entriamo e mi blocco.
Anche perché non potevo muovermi. Ero circondato da scatole varie.

V: " Ma che è questa roba "
P: " Tutte cose sue "

Sposto i blocchi come nemmeno in Tomb Raider e arrivo alla camera da letto.
Apro. Guardo. Chiudo.

V: " Dov'è la camera da letto? "
P: " Esattamente dove sei "
V: " E dov'è IL LETTO? "
P: " Al centro della stanza "
V: " Io non l'ho visto, però! "

Uno spazio vuoto nel bel mezzo della stanza?
No. Al contrario.
La camera era talmente stipata di cose, che il letto era coperto da una spanna di cose.
Non scherzo ed ho le foto.

Fuck, fuck, fuck.
Qui non si capisce nemmeno da dove cominciare...
Svuotare l'armadio non avrebbe senso, quindi si affronta il problema uno scatolone per volta.
Anche perché oltre non si può andare...

Mi guardo intorno: sono circondato da alcune borse.
Bon. E' un inizio come un altro. Apro e cerco di capire cosa contangano.
Altre borse.
Una matrioska di borse. Nuove.
Almeno abbiamo trovato dei contenitori extra.

Apro il primo scatolone: borse.
Nuove anche queste.
A portata di braccia avevo un minimo di 40 borse.
Nuove. Di ogni tipo.
Da spalla, da giorno, da sera, da spiaggia, termica...
Addirittura trovo delle riviste tipo gossip ancora chiuse e sigillate, con una borsa allegata.

OK. Questa è una malattia.
Prendo una borsa capiente e comincio a ficcare dentro le poche borse vecchie e consunte all'osso che sono nell'armadio.

Si passa ai periodici: decine e decine.
Sigillati.
Raccolte intere di Supercar, Totò e altre cose in DVD.
Lei non aveva nemmeno il videoregistratore.
V: " Era stata rapita dagli alieni? "
P: " No, le prendeva per me "
V: " Tu ODI Totò "
P: " ... Gliel'ho detto... "

Da bravo ecologista, separo la carta dalla plastica e metto da parte.
Tolto il resto della fuffa, finalmente si intravede il letto e si riesce ad accedere al secondo lato del letto.

Continua. E anticipo solo che non ero preparato a quello che ho trovato.

mercoledì 14 dicembre 2011

Andrà tutto bene.

Cambia il governo.
Non cambia il tono generale.

Avevo scritto il post a inizio novembre sotto il nano.
Quaranta giorni dopo, cambia solo il modo di dire le stesse stronzate.

Torna l'ICI, e ci sta. Ma che io debba pagare più di uno con 5 figli non mi sta bene, visto che già gli pago l'istruzione.
Sale la benzina, sale anche il tabacco ma svanisce la tassa sul lusso - quindi yacht e Ferrari.
Impressione mia o di solito è chi ha i soldi che possiede queste cose? In un momento simile, perché detassarli? Qual è il senso che io non comprendo?

Però un plauso al governo per le nuove norme sulla lotta all'evasione.
Quali? Non le avete viste? Sono nello stesso decreto che riduce i compensi di parlamentari, dirigenti statali ed altri parassiti.

lunedì 12 dicembre 2011

Morire di SMS

Premessa.
Doverosa.
Io odio i cellulari.

Non mi interessa marca, modello, funzionalità... Li odio. Li ripugno.
E come da legge di Fidip... Murphy, ho un cell aziendale. Gioia e gaudio.

Oltre alle solite telefonate  di lavoro, ricevo SMS dai miei genitori.
Il che è sempre male.

Avvia la giornata mio padre.
Testuale:
Sei disponibile ad essere demolition-man per un'ora?

Uh, si, dove e quando? E che arsenale mi dai?
Due SMS ed una telefonata dopo, scopro che si tratta di dover sfondare alcuni mobili ed alcune porte.
Nulla di minatorio, per ora - ma bisogna addestrarsi.

Risolvo questa situazione che non è esattamente un " momento padre - figlio " che arriva mia madre.
Testuale:
Wei ma quanto siete ladri? 183.10€ bacio

Eh si: mia madre è cliente dell'azienda per cui lavoro.
Grave errore.
Peccato poi che io mi occupi di altro: fatturazione e servizio clienti non sono il mio ambito e non saprei capire una fattura neanche con un fucile puntato.

Ho però dei contatti e so andare a cercare gli importi.
Alcuni doppi click dopo, risulta che mia madre ha ricevuto - e pagato - una fattura da 58€
What the duck? Un terzo!!!
SMS con invito a drogarsi meglio, mi chiama e biascica un " Sicuro?"
Io? Sicuro io? La fattura ce l'hai in mano tu, tu sei andata a pagarla...

Altro SMS poco dopo.
La mia assicurazione sanitaria mi comunica che mi hanno prenotato l'esame che ho richiesto, alla struttura specificata, all'orario concordato.
Peccato che io la visita l'abbia fatta due settimane fa.

Facciamo che spengo il telefono...

giovedì 8 dicembre 2011

Valeren abroad - Edimburgo /4

Domenica, è tempo di rientrare.
Ovviamente non piove.

Facciamo di nuovo la nostra colazione dietetica e decidiamo di far fuori le ultime sterline.
C'è un centro commerciale a poche fermate di distanza: la soluzione a portata di bus.

Arriviamo alle 10, ed i negozi aprono alle 11
Peccato che noi poi dobbiamo tornare, saldare, arrivare all'aereoporto e fare il check-in.
Tradotto: non c'è tempo.

Gironzoliamo comunque e scopriamo che dove c'è cibo hanno già aperto.
Compriamo un po' di cosette ( tra cui un pane con semi vari che devo imparare a rifare ) e ritorniamo.
Salutiamo il gestore del B&B, davvero un grande, e ci prepariamo ad arrivare in aereoporto.
Sono circa le 11, l'aereo è alle 14 ed il check-in chiude alle 13.20

Prendiamo il 14 per 5-6 fermate, poi aspettiamo il 35 per dieci minuti che arriva dritto dritto in aereoporto.
Se avete letto con attenzione, avrete compreso che il numero di fermate riportate alla pensilina non coincide assolutamente col reale numero di fermate.
Ma nemmeno alla lontana.

V: " Secondo me, arriviamo alle 12.20 "
AM: " Abbiamo tempo! "
V: " Speriamo: non credo che ci sia tanta gente in partenza da Edimburgo "

L'autobus parte e si ferma dopo 20 metri. Prima fermata.
Altri 30 metri. Fermata.
30 metri. Fermata.
Chiaramente non ci mette un secondo, perché deve:
1) mettere la freccia
2) accostare
3) far scendere
4) far salire
5) fare il biglietto a chiunque salga, o verificare la tessera
6) chiudere
7) mettere la freccia
8) immettersi nel traffico

Sono circa 9 Km di percorso, con pause di 50 metri.
E semafori.

Comincio a preoccuparmi quando, raggiunto il palazzo del Parlamento che da sulla piena campagna, l'autobus svolta e si dirige in pieno centro.
Male. Tanto.

Attraversiamo il centro cittadino alla velocità di un pastore di pecore.
Poi finalmente la periferia, che secondo me deve essere una singola linea retta perché non finiva mai.
12.20, vedo ancora palazzi brutti e case tristi.
Nessuna traccia del verde fuori dall'aereoporto.
TV comincia a dare segni di disagio.

Alla tremillesima fermata comincio a ringhiare.

Ad una fermata X l'autobus accosta e si ferma.
Porte aperte e basta.
Dopo un minuto, arrivano due passeggeri e si riparte.
In pratica avevano fatto segno di fermarsi e il conducente li ha aspettati: molto cortese, ma io ho un aereo e mi va bene essere rispedito in Italia in catene.
Fate voi.

Altra fermata, cambio di conducente e per due minuti si raccontano sa il cielo cosa.
C1: " Sono arrivato fino a qui e sono partito da Leith "
C2: " Bravo "
C1: " Cielo sereno, poco traffico "
C2: " Immaginavo "
C1: " Ho anche fatto dei biglietti "
C2: " Ottimo, ottimo! "
C1: " Stasera pub? "
C2: " Certo, c'è la partita "
Io nel frattempo evocavo Cthulhu e insultavo la coppietta.
TV batteva il piede come nemmeno Lars Ulrich nei momenti migliori.

V: " Che ore sono? "
AM: " 12.40 "
V: <Censurato_da_Blogspot_ma_ci_fu_un_tuono>
Mi giro verso la tipa dietro.
V: " Dobbiamo arrivare in aereoporto, quanto manca? "
X: " Dieci minuti "
V: " Uhm, OK "
X: " E si arriva al centro commerciale $sa_il_cielo "
V: " E da lì "...
X: " Altri dieci, quindici minuti "
V: <Secondo_tuono_e_creature_piumate_che _cadono_dal_cielo>

Arriviamo a questo stramaledetto centro commerciale, quattro negozi in croce, e ovviamente l'autobus fa una manovra folle per lasciare le persone davanti all'ingresso.
Intorno, il nulla. SI poteva arrivare a cavallo.

Ripartiamo e finalmente arriviamo all'aereoporto.
Nota: per evitare che le macchine entrino nella corsia dei bus, c'è un sistema con doppia sbarra e paratia mobile che rientra nel terreno.
Secondo voi hanno funzionato al primo tentativo?

Ore 13.00
Memore di anni di pogo, parto con la valigia verso i banchi di Easyjet.
[ Mi spiace per chi si sia trovato sulla mia strada. Credo lo stiano ancora scrostando dalle pareti ]

Abbiamo venti minuti.
Ma l'overbooking è probabile, quindi potrebbero rimbalzarci per le 13.10
Arrivo alla fila e terzo tuono: sono aperti due sportelli, davanti venti persone.
Fuck. Doppio fuck. Triplo fuck con avvitamento.

Comincio a studiarmi gli altri in coda per capire se posso implorare di passare.
O ucciderli. Credo valga uguale.
TV: " 13.03 "
V. " Si, ho l'orologio proprio sopra di me "
TV: " Una persona ha finito "
V: " Ne restano 19, se uno solo si inchioda siamo fatti e comunque non basta! "
AM: " Comincio a odiare quelli con le mazze da golf "
( Nota: essendo un bagaglio ingombrante, fa perdere parecchio tempo al check-in )

Guardo il gallo nero, che capisce essere giunta la sua ora, e lancio l'ultima chiamata per Murphy ( che non sarà fortunato come il pennuto ).
TV: " Hanno aperto un altro sportello! "
AM: " ne hanno aperti due!!! "
V: " Non voglio sentire una parola. Niente 'Ce la facciamo'. Niente 'Speriamo'. Niente di niente. "

Dimostrando anche nel mondo reale che osservare un fenomeno significa alterarlo, mi scollego da orologio e fila.
Per le 13.08 facciamo il check-in e gli angeli riprendono il volo, un po' scossi ma soddisfatti per la salvezza delle loro terga.
Oltre due ore per una decina di chilometri.
Nota: se doveste andare ad Edimburgo, davvero, NON PRENDETE IL 35 PER TORNARE.

lunedì 5 dicembre 2011

Valeren abroad - Edimburgo /3

Secondo giorno in quel di Scozia, si prevede una giornata 100% turismo.
E 100% pioggia purtroppo.

Iniziamo con una super colazione tipica, comprendente:
- uovo fritto
- bacon
- pasta di salsiccia
- scone di patate
- sanguinaccio ( black pudding )
- haggis ( buona ricerca )

Stranamente era presente anche mezzo pomodoro, scartato con disgusto in quanto non tradizionale - e troppo salutare.
Finiamo di ingrassarci e ci mettiamo in viaggio, tipo oche ubriache.

Per andare in centro dobbiamo prendere l'11 - ottimo, ma dove scendiamo e come arriviamo a destinazione?
Alla fermata c'è una ragazza - che come tutte le altre non sa cosa sia un ombrello - e chiedo a lei.
Gentilissima mi da delle indicazioni, le ripete, verifica che le abbia capite e poi si ferma.
Ci pensa.
Decide che ci indicherà lei a quale fermata scendere.
Thanks!

Per tutto il viaggio ci indica punti sulla cartina - musei, passeggiate, caffé...
Interessante se non fosse che capire la sua tipica parlata scozzese richiedeva il 220% del mio cervello.

Arriviamo alla fermata e scende anche lei.
Ha deciso di accompagnarci per un po'.
In pratica, ci ha fatto da guida per dieci minuti buoni sotto la pioggia.
Non sapevo nemmeno come ringraziarla: qui a Milano un turista viene spinto in mezzo alla strada, e parlo dei più fortunati.

L'attrattiva principale in programma era il castello.
Una schifezza.
Cerco di spiegarmi: è un castello, come proabilmente in Europa ne abbiamo visti tutti.
Ma era piatto, senza dettagli. Un insieme di pietre e legno.
Fregi? Assenti.
Suppellettili? Assenti.
Quadri? Assenti.
Sarà per il fatto che non era mai davvero stato un castello di corte, quanto una pura rocca militare.
Forse è l'unico castello in tutto il Regno Unito senza nemmeno un fantasma.
O magari c'era e se n'è andato per noia.

Usciamo da lì ed entriamo, a pochi metri, alla Camera Obscura.
Ecco: quello non va mancato.
Amo le illusioni ottiche, ed ammetto che molte delle cose presenti puntavano ad essere più giocose che profonde.
Ma il Vortex...
Ah. Il Vortex!
Intanto non è possibile mancarlo: basta seguire le urla dei bambini.
E' una cosa semplice ma devastante, nemmeno ricordo quante volte l'ho fatto.
Ogni volta uscivo esclamando " Ancora! ".

L'attrattiva principale, che da il nome all'attrazione, lascia un po' a desiderare se c'è poca luce - ed era nebbioso.
In pratica non si vedeva nulla.

Usciamo e ci incamminiamo sulla Royal Mile senza una vera meta, costeggiando negozi di kilt ogni tre metri.
Non entrano nemmeno i giapponesi.

Passiamo davanti ad una chiesa, come le altre ma più grande.
AM: " E' la cattedrale? "
V. " Non dice nulla... "
TV: " Sembra che non si paghi "
Entriamo.

Passiamo davanti a dei banchi circondati da paratie azzurre.
AM: " E queste cosa sono? "
V: " Sono per i bambini "
AM: " Ma si chiudono dall'esterno! "
V: " Appunto "

Poco più avanti TV si risveglia.
TV: " Leggiamo qualche info sulla chiesa! "
V: " Dove? Non c'è uno straccio di opuscolo "
TV: " Sulla Lonely! "
V: " Ce l'hai davvero? E la tiri fuori ora? "

Lonely: " St Giles, che non è la cattedrale, è molto più importante per il suo valore storico che per il suo valore artistico "
AM: " Che vuol dire? "
V: " Che come chiesa fa pietà "
Se può interessarvi, c'è una cappella con ingresso a 2.5 £ dove è ritratto un angelo che suona la cornamusa.
Nel caso fategli una foto e mandatemela.

Continuiamo a scendere perché AM vuole vedere l'Holyrood Palace, ossia dove dorme la regina quando passa dalla Scozia.
Arriviamo alle 17.02 ed hanno già chiuso e sbaraccato.
E' aperto solo il negozio, che vende le stesse cose made in Queen che vendono a Buckingham Palace.
Se avessi voluto comprare un tovagliolo a 20 £, l'avrei fatto a Londra.

Prima di rientrare, ci fermiamo ad ammirare una cosa che può essere riassunta in " tonnellate di cemento, vetro e metallo cadute da 10.000 metri e poi ammassate alla rinfusa "
AM: " Che schifo "
TV: " Davvero brutto "
V: " E' il palazzo del parlamento scozzese "
AM: " Ma non l'avevamo visto ieri? "
V: " Quello era il governo, ed era meno brutto "
TV: " Forse era meglio se non gliela davano, l'autonomia ".

Potete trovare qui delle foto, ma non rendono quanto sia inguardabile.
E sopratutto, fuori da qualunque contesto.

[ Continua ]

giovedì 1 dicembre 2011

Valeren abroad - Edimburgo /2

Arriviamo in quel di Scozia in una splendida giornata.
Vento, sole e poche nuvole.
Purtroppo è tardi per fare i turisti seri.

V: " Come si arriva in città? "
AM: " Autobus "
V: " Quale? "
SIlenzio
V: " Lì c'è un qualcosa di elettronico con gli autobus in partenza. Vediamo e facciamo il biglietto ".

Pochi secondi di lettura ed è chiaro: dobbiamo prendere il 100, andare in centro e poi chiedere.
A fianco uno stand con info turistiche di ogni tipo tranne mappe della città e dei bus.
I miei sensi di ragno si impiccano
Provo a fare il biglietto alla postazione elettronica ma realizzo che serve solo a dirti " Benvenuto, ora vai da un'altra parte ".
Mi avvio verso un'umana al banco delle info per turisti.

V: " Dobbiamo andare in via X e non sappiamo come arrivarci "
I, gentilissima, prende una cartina: " Potete andare in centro e prendere il bus 11 "
V: " OK, andia--- "
I: " Ma se prendete il 35 fino a qui e poi il 7 o il 14 risparmiate "
V: " Non è un problema, ma un giro panoramico ci sta--- "
I: " Anzi: prendete il 35, fate una fermata, scendete in un parcheggio, prendete il 48 fino a qui e poi il 21 "
VB: " Edimburgo è una frazione di Milano e devo prendere TRE autobus? "
V: " OK, va bene anche la terza. Facciamo tre biglietti giornalieri "
I: " Li dovete fare a bordo ma servono i soldi contati perché non danno resto "
V: " Dove posso cambiare gli spiccioli? "
I: " C'è una macchinetta apposita alla fine dell'aereoporto "

Eh. Ormai...
Ci incamminiamo ed arriviamo alla fine dell'aereoporto.
Di questa macchinetta nessuna notizia, e nessuno ne sa nulla.
Andiamo alla fermata che magari c'è lì...
No. Nulla.

Rassegnati a lasciargli 40 pence vediamo la tipa davanti a noi che apre un lato della borsa da viaggio e comincia a tirare fuori quantità enormi di monete.
Che abbia rotto il porcellino, rubato in chiesa o altro mi tocca poco.
Chiediamo se può cambiarci 10 sterline e per magia ci troviamo con 10 e 50.
Boh. Contenta lei.

Autobus, saliamo e scendiamo nel centro del nulla.
In mezzo al vento.
Per fortuna dopo 5 minuti arriva il 48
Nel frattempo mi studio a quale fermata scendere e sorpresa: non è segnata.
Cartina alla mano cerco un punto di riferimento ma nulla: non si riesce ad associare una sola delle fermate indicate con un punto / incrocio sulla mappa.
Mah. Chiediamo al conducente e ci informa lui quando scendere.

Cerchiamo quindi la pensilina del terzo bus, ed è piuttosto facile.
Tenete presente che gli autobus si fermano ogni 50 metri, praticamente ogni incrocio ha una fermata.
Il che però stona col fatto che alla pensilina avevo contato meno di 20 fermate, e ne avevamo fatte il doppio prima ancora di raggiungere la lunghissima via di destinazione [ primo civico letto: > 800, destinazione: 180 ]
Per fortuna ho un senso dell'orientamento da competizione.

Dopo 40 minuti di viaggio arriviamo al B&B, stupendo e con un'accoglienza fenomenale.
Prendiamo le stanze, scendiamo subito e chiediamo info su dove andare anche se ormai è piuttosto tardi e siamo lontani dal centro.
Poiché Leith è vicino al mare veniamo indirizzati verso la costa ( the shore ).
Facciamo una lunga passeggiata a piedi e gironzoliamo quasi senza meta.

Tra i vari palazzi tutti simili e armoniosi, lasciando andare lo sguardo, ci fermiamo davanti ad una schifezza in mezzo a case meravigliose e storiche.
Si può riassumere come " una ex tonnara su cui sia stato montato un faro, poi cementando il tutto e mettendo dei vetri a caso ".
Per capirci:


[ Source: http://www.edinburgharchitecture.co.uk/scottish_executive_building.htm ]

AM: " Che schifo! "
TV: " Solite schifezze commerciali "
V: " Il cartello dice che è la sede del governo scozzese "
TV: " Pessimo gusto! "
V: " Non potevano requisire uno dei palazzi a fianco e basta? "

Visitiamo il centro commerciale vicino, grazie al cielo non visitiamo la ex nave da crociera della regina e decidiamo che sarebbe anche ora di mangiare, visto che non abbiamo pranzato.

AM: " Ho segnato un po' di posti interessanti "
V: " Ciò è bene "
AM: " Ma non ho fatto in tempo a stamparli "
V: " Ciò invece è male, ma abbiamo la Lonely che contiene parecchie info. TV, tirala fuori e cerchiamo "
TV: " L'ho lasciata in albergo "
V: " Giusto! Così non prende freddo. "

Mi metto quindi a fare da sherpa, con due persone dai gusti non esattamente facili e senza indicazioni di ristoranti adatti.
Fermandomi davanti ad ogni menu a cercare di spiegare ( e intuire ) cosa stiano proponendo e di cosa diamine sia fatto.
Parlo un buon inglese, ma ogni tanto confondo gli ingredienti e i piatti tipici scozzesi non li conosco ( a parte l'haggis ).

Dopo una lunga serie di " no " ed un calo di luce & temperatura, giriamo un angolo ed appare un ristorante.
AM: " Quello l'avevo segnato ma non ricordo perché! "
V:" Mi basta che fosse in lista. Dentro! "

Entriamo, ci sediamo, arrivano i menu, spiego ciò che capisco.
Arriva una giunonica tipa a prendere le ordinazioni e chiede qualcosa.
Non capisco una sola parola della domanda.
Mi guardo intorno: gli altri due guardano me. Bene. Molto bene.
Chiedo di ripetere e lei lo fa, lentamente.
Qualsiasi cosa abbia detto sfugge ai miei neuroni.
Terzo tentativo: capisco solo che la risposta è " Si / No "
V: " Yes, thanks "
AM: " Che diceva? "
V: " Non ne ho idea "
AM: " Ed hai detto si? Potevi chiederle di ripetere! "
V: " Se non l'ho capito le prime tre volte, non ci riuscirò alla dodicesima. "

Qualunque cosa fosse, non lo so tuttora.
Però abbiamo mangiato tanto ( troppo! ) e bene.

Siamo tornati e siamo andati in camera molto presto, per le 21 ero a letto stravolto.
Mi sono svegliato alle 8 ( undici ore tirate ) e se ne avessi avuto la possibilità avrei dormito ancora...

[ Continua ]